Idles: I Dischi Da Avere
Idles sono senza dubbio tra le rock band più popolari degli ultimi anni, probabilmente ne hai sentito parlare fra amici o hai visto alcune loro esibizioni su YouTube e ti sei incuriosito. Non hanno fatto molti dischi ma se sei qui probabilmente hai bisogno di un consiglio. Eccoti una breve guida per capire quale album possedere nella tua collezione.
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Introduzione
Idles sono inglesi di Bristol e si sono formati nel 2009. I pilastri della band sono Joe Talbot (voce), Mark Bowen (chitarra) e Adam Devonshire (basso) a cui si sono affiancati negli anni Jon Beavis (batteria) e Lee Kiernan (chitarra). Fino al 2016 la band ha passato il tempo ad elaborare il proprio sound pubblicando un discreto numero di EP (album corti), singoli e remix oggi introvabili. Il loro sound è inserito nella corrente “post-punk” genere che è tornato in voga negli ultimi anni e che è imparentato con l’omonimo dei primi anni 80.
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I dischi da avere
Avendo pubblicato dischi piuttosto recenti la critica non ha ancora stabilito quale sia il capolavoro della band; molti sono sicuri che il meglio debba ancora arrivare. Il miglior lascia passare è il secondo disco “Joy As An Act Of Resistance” (2018) che contiene “Danny Nedelko” canzone orecchiabilissima dedicata al cantante dei Heavy Lungs, amici fraterni della band. Il disco scorre bene e mostra come gli Idles siano bravi ad aggiornare il sound inglese dei The Fall ibridandolo con quello americano dei Jesus Lizard scrivendo canzoni energiche con testi impegnati.
Compra “JOY AS AN ACT OF RESISTANCE”
Un disco maturo e complesso è il quarto lavoro “Crawler” (2021) che mostra una ricca varietà sonora e una decisa maturazione nel songwriting. Tutte le canzoni sono delle piccole perle e addirittura Talbot si estrae una grande prestazione vocale nel brano “soul” “The Beachland Ballroom”. Non è un disco immediato ma è in grado di dare soddisfazione se affrontato con calma e pazienza. Sono convinto che in futuro sarà ricordato come il capolavoro della band.
Altri dischi consigliati
Vi sarà capitato di vedere dei loro video dal vivo su YouTube. Su internet trovate delle ottime esibizioni a KEXP e Tiny Desk e lo splendido “From The Basement“. L’impatto dal vivo fa la differenza per merito del cantante Joe Talbot fra i migliori frontman degli ultimi anni, capace di dare tutto se stesso in ogni esibizione, spesso terminando in lacrime il concerto. D’obbligo procurarsi il doppio “A Beautiful Thing: Idles Live At Le Bataclan” (2019) registrato al popolare locale parigino (quello tristemente noto per l’attentato terroristico di qualche anno fa). Ottima registrazione e ancora più ottima performance del gruppo.
COMPRA “A BEAUTIFUL THING: IDLES LIVE AT LE BATACLAN”
Molti considerano “Brutalism” (2017) il loro lavoro migliore e non hanno tutti i torti. Appena uscito ha sconvolto gli ascoltatori grazie all’energia straripante di brani come “Mother” e “Divide And Conquer”. Se siete amanti delle sonorità grezze e meno cervellotiche non abbiate paura di aggiungerlo in collezione.
Dischi per completisti e appassionati
“Ultra Mono” (2020), terzo disco degli Idles, non è brutto è solo poco ispirato. I testi non all’altezza e una musica che gira per tentativi fanno del disco del 2020 l’unico lavoro consigliato solo per completismo. Canzoni buone ce ne sono ma non abbastanza per giustificarne l’acquisto a prescindere.