I migliori album Alternative Metal usciti nel 1990 [C-E]
Christy McCool – Lovelier Than The Queen Of England (Doctor Dream)
Alternative Rock / Funk Metal
Il massimo della gloria dei Christy McCool è di essere stati inseriti in una compilation tedesca intitolata “Funky Metal” (1991) con Faith No More, Red Hot Chili Peppers, Mindfunk e altri personaggi minori del genere come Mucky Pup, Scatterbrain, 24-7 Spyz, Freakin Fucking Weirdoz.
La band però non è malvagia, anzi, riesce a muoversi bene tra l’alternative rock e il funk metal sculettante del periodo, anche se pecca in compattezza e in decisione: troppo vario il menu proposto e poche le canzoni che si fanno ricordare. Una band di culto, amata da un ristretto manipolo di appassionati dell’era pre-grunge. Se cercate dei Faith No More meno “epici” i Christy McCool potrebbero soddisfare i requisiti.
Circus Of Power – Vices (RCA)
Hard Rock / Glam / Southern Rock
Circus Of Power erano un manipolo di biker tatuati di New York che cercarono di cavalcare l’onda del rock glam dei Guns N’Roses trasferendosi a Los Angeles. Ovviamente fuori tempo massimo e con un’attitudine minacciosa da “guerrieri della notte” che non aveva niente a che fare con la spensieratezza da party selvaggio delle band “hair metal” del luogo.
Circus Of Power sono più vicini all’attitudine cazzara e sporca di band come White Zombie che ai Poison, suonando come dei Rolling Stones più heavy. “Vices” è il loro secondo album e, ascoltato oggi, ha più sapori southern rock, hard rock, blues di quello che sembrava ai tempi. Si sciolsero nel 1993 dopo un ulteriore disco. Band ingiustamente dimenticata.
Concrete Blonde – Bloodletting (I.R.S)
Alternative Rock / Gothic
Concrete Blonde non sono una band considerabile metal ma dato che siamo in un territorio di confine non vedo perchè non parlarne. Il sapore gotico vampiresco dei brani di “Bloodletting” non sono così lontani dallo stile dei contemporanei Danzig. Certe idee inoltre verranno pesantemente rubate da Marilyn Manson nel corso della sua carriera (ascoltate la title track) e da parecchio goth e doom degli anni a venire.
“Bloodletting” è un disco che pur appartenendo al mondo “alternative” – come ospite troviamo Peter Buck dei R.E.M. – nei brani più heavy sembra di sentire i Black Sabbath suonati dai Wall Of Voodoo.
Count Raven – Storm Warning (Hellhound)
Doom Metal
La storia dei Count Raven, pur castigata da numerosi cambi di formazione, non ha mai tradito l’attitudine Sabbathiana che la accompagna fin dagli esordi. I Count Raven, infatti, sono tra i primi esponenti del doom metal, genere che, pur essendo nato nei primi anni 80, agli inizi degli anni 90 stentava ancora a decollare. Le band infatti si contavano con le dita di una mano (Saint Vitus, Obsessed, Candlemass e poche altre..) e spesso erano tacciate di essere semplicemente delle cover band dei Black Sabbath (colpa che non è ancora stata estirpata adesso), mentre era più rispettata la contaminazione con il “death metal” che proprio in questo periodo iniziava a farsi largo grazie a Paradise Lost e Winter.
L’esordio degli Svedesi è ancora oggi un disco fondamentale del genere e testimonia come il doom, pur essendo piuttosto elementare, dopo tanti anni non perde niente della sua mortifera freschezza.
Course Of Empire – Course Of Empire (Carpe Diem)
Industrial / Experimental
I Texani Course Of Empire appartengono al filone industrial metal (Nine Inch Nails, Prong, Ministry, Stabbing Westward) ma con una marcata vena sperimentale e molti elementi alternative rock che hanno certamente ispirato i primi Tool, tra l’altro compagni di etichetta per un breve periodo
La band esprimeva un sound smaccatamente tribale, merito dell’originale uso di due batterie e di pattern programmati con la drum-machine e non dimenticava gli anni 80 più dark e ricchi di riverberi. Per i curiosi è da segnalare che nel gruppo militò per poco tempo il futuro batterista dei Pearl Jam Dave Abbruzzese.
Creaming Jesus – Too Fat To Run, Too Stupid To Hide (Jungle)
Punk / Metal
Nati sul finire degli anni 80 a Londra nel circuito delle band gotiche i Creaming Jesus nella loro misconosciuta carriera hanno pubblicato quattro album e svariati singoli, smarcandosi fin da subito dal sound delle band locali del periodo.
“Too Fat To Run, Too Stupid To Hide” è il loro disco d’esordio la cui intenzione è ben chiara fin dal titolo: attitudine smargiassa e un sound grasso che ricorda il primissimo grunge ulceroso di Tad e Blood Circus fatto di riff heavy, tempi dritti punk, voce rovinata, assoli cialtroni. E c’è il punk dei Dead Kennedys.
Creaming Jesus sembrano a tutti gli effetti una band del primo giro Sub Pop, e sarebbero stati perfetti da combinare con i Dwarves.
D-Xtreme – The Truth Shall Be Told (SilenZ Records)
Funk Metal
Nel loro unico disco “The Truth Shall Be Told” (stampato curiosamente in vinile dalla nostrana Godhead) i D-Extreme nei numerosi ringraziamenti citano Living Colour e 24-7 Spyz per aver aperto la strada al loro sound “crossover”. D-Extreme furono inoltre una delle prime band a far parte della Black Rock Coalition, movimento fondato da Vernon Reid dei Living Colour per aiutare e supportare gli artisti di colore e che negli anni ha compreso Ben Harper, Bellrays, Bloc Party, Dirtbombs, Erykah Badu, Fishbone, Imani Coppola, King’s X, Lenny Kravitz, Outkast, The Roots, Tv On The Radio e decine di altri.
“The Truth Shall Be Told” è un disco molto politicizzato e spirituale che funziona bene nei pezzi più tirati, definiti dalla band come “hardcore powerfunk”, un po’ meno nei brani più “normali” in cui ricordano i King’s X ma senza avere la stessa classe.
Danzig – II – Lucifuge (Deaf American)
Hard Rock / Blues
Dopo che l’ottimo esordio del 1988 ha dato vita ad un nuovo modo di intendere l’hard rock, tornano i Danzig con un disco che fin dal titolo è la continuazione del precedente.
“II – Lucifuge” non stravolge la formula “Doors + Black Sabbath” ma la rinforza con dosi di country, blues e rock primordiale e soprattutto ha dalla sua canzoni molto più a fuoco. Il timbro vocale di Glenn potrà non essere di immediata presa (o lo ami o lo odi) ma viene compensato da una sequenza perfetta di ottime canzoni.
Death Angel – Act III (Geffen)
Thrash Metal / Funk Metal
I Thrasher Death Angel esordirono per la major Geffen con un disco decisamente controverso: pensate che il batterista aveva solo 14 anni! Dopo due monumentali lavori di compressissimo “Bay Area thrash metal” in “Act III” la formula venne contaminata con l’inserimento di brani più funkeggianti (“Discontinued”) e intense ballate (“A Room With A View”) che fecero gridare allo scandalo i trve metallers.
Peccato per loro perchè i risultati sono quanto di meglio abbia mai fatto la band di origine filippina nella loro travagliata carriera. Purtroppo, dopo questo l’uscita di “Act III”, una sequenza di sfortune non consentiranno ai Death Angel un’adeguata promozione di supporto al disco, finendo per essere scaricati dalla Geffen.
Electric Boys – Funk-O-Metal Carpet Ride (ATCO)
Funk Metal / Hard Rock
Il titolo dell’album “Funk-o-Metal Carpet Ride” dice già tutto! Pubblicato in Svezia nel 1989 ma riassemblato l’anno dopo per il mercato americano con la supervisione di Bob Rock, l’esordio degli Electric Boys è un adrenalinico album di riff hard, ritornelli orecchiabili e groove funk come se fosse suonato da degli Aerosmith più sculettanti. Anche se è un album più vicino al gusto Hard – AOR del periodo può riservare sorprese anche ai fan del rock a 360 gradi.