Duff McKagan: Seattle e Los Angeles andata e ritorno

Duff McKagan è un musicista con una carriera invidiabile. Nato e cresciuto a Seattle ha lasciato la piovosa città per la più assolata California in cerca di fortuna musicale. La troverà unendosi ai Guns N’Roses, la band hard rock che sul finire degli anni 80 mise tutto il mondo musicale ai suoi piedi. 

Quello che molti non sanno è che la carriera di Duff è ricca di progetti, partecipazioni, dischi e gruppi di culto e ha un retroterra “punk” di grande spessore.

1979 – 1983. Gli esordi punk


Inizia ad appassionarsi da giovanissimo alla musica e grazie agli ascolti hardcore (Black Flag), post punk (Magazine) e funk (Prince) si avvicina al basso.  Nel 1979, a soli 15 anni, fonda i Vains che l’anno seguente pubblicheranno l’EP “You May Not Believe In Vains But You Cannot Deny Terror” di matrice hardcore, ma il bassista non era già più in formazione. Tra i tre pezzi del mini troviamo “The Fake”, scritta da Duff, brano in stile punk rock “newyorkese”.

Per esordire discograficamente dovrà aspettare il 1981 anno di pubblicazione del singolo “It’s Your Birthday” dei power pop punk Fastbacks dove lo troviamo dietro le pelli. Ai tempi Duff suonava nella stessa sala prove dei Fastbacks con la sua band The Living, che si erano fatti una piccola fama nel circuito hardcore. Inoltre, in quegli anni, suonò la batteria in uno show di Johnny Thunders a Portland, dato che il batterista ufficiale era malato e lui conosceva tutti i pezzi. Nei The Living suonava la chitarra mentre alla batteria c’era  Chris “Crass” Utting sostituito successivamente da Greg Gilmoure (Mother Love Bone e 10 Minutes Warning). La loro unica registrazione è stata pubblicata dalla Loosegroove Records di Stone Gossard nel 2021 e si intitola “1982”, dall’anno della registrazione.

Un’altra testimonianza la troviamo nella compilation The Seattle Syndrome vol 1, pubblicata nel 1981, con il brano “Someone Else’s Room”. Duff fu uno dei tanti batteristi che suoneranno nei Fastbacks nel corso della loro lunga carriera; tra i più famosi citiamo Dan Peters dei Mudhoney e Jason Finn dei Presidents Of The USA.

In “The Seattle Syndrome” troviamo anche i The Fartz, band hardcore che aveva appena firmato per la Alternative Tentacles di Jello Biafra e che avrebbe pubblicato nel 1982 il classicissimo “World Full Of Hate…”, primo disco di una band di Seattle a essere pubblicato per una etichetta non locale (Heart a parte). Duff militò per alcuni mesi nelle “scorregge” con i quali registrò alcuni demos che saranno pubblicati nel 1990 con il nome “You, We See You Crawling”.

La band durò però ancora pochi mesi per poi evolversi nei Ten Minute Warning, fondati dal chitarrista Paul Solger e Duff. Con l’ingresso alla batteria di Dave Gilmoure (successivamente nei Mother Love Bone), Duff passò alla chitarra. Alla voce c’era l’inquietante Steve Verwolf : capelli lunghi e tatuaggi e l’abitudine di colorarsi con la vernice argentata prima di ogni concerto. Nel 1982, quando registrarono il primo demotape “Survival Of The Fittest”, Duff era ancora impegnato alla batteria.

Nel 1983 parteciparono a due compilation: la seminale “What Syndrome” con Accused, Limp Richerds, Mr Epp & The Calculations, Solger, The Fartz, Silly Killers (nel 7″ omonimo Duff partecipò ai cori ) e “Lung Cookies – A National Collection”.

I Ten Minute Warning nella loro breve carriera furono fondamentali per la nascita del sound grunge: lo stile chitarristico di Paul influenzò Stone Gossard e Steve Turner, futuri re del grunge con Pearl Jam e Mudhoney e ai tempi giovani chitarristi in erba. La loro devozione li portò a chiedere a Paul di scrivere un pezzo per i Green River: ne venne fuori il brano “Rehab Doll”. Henry Rollins li definì “Hawkwind punk” per via del loro sound psichedelico. Duff li lascerà nel 1984 e successivamente si imbarcheranno in svariate sessions di registrazioni che sarebbero dovute culminare in un disco per la Alternative Tentacles, ma di cui non se ne fece nulla.

Con il loro mix post hardcore e post punk di fatto inventarono il sound “grunge”. 

1983 – 1997. Los Angeles e i Gun N’Roses

Nel 1983, Duff, si sposta a Los Angeles, California. Seattle fu colpita dalla recessione, la Boeing rischiava la chiusura: il boom economico di Microsoft e Amazon sarebbero avvenuti anni dopo. Eroina, scarsità di stimoli, chiusura dei locali furono le ragioni che spinsero Duff a cercare fortuna altrove.  Fra gli annunci delle band locali  trova quello di Slash e Steven Adler, in quel momento alla ricerca di un bassista. Assieme formano i Road Crew con cui proveranno le prime idee e i primi riff. Tra di essi c’è quello della futura Rocket Queen, che apparirà in “Appetite For Destruction”.

Fra i cantanti provati senza successo c’è pure Ron Reyes, ex Black Flag. Dopo vari tentativi invano Slash si stufa e scioglie il gruppo. Duff raggiunge Axl nella sua nuova band ma dopo alcuni mesi si trovarono tutti e tre nei Guns N’Roses grazie alla defezione di Tracii Guns, Ole Beich e Rob Gardner.

Nel 1985 il primo tour dei Guns N’Roses partì da Seattle, in apertura dei Fastbacks. Non fu un gran concerto: il commento ironico di Mark Arm fu “Duff ha lasciato i Ten Minute Warning e Seattle per quello?”. 

Il resto invece è storia: nel 1987 pubblicarono l’album Appetite For Destruction grazie al quale venderanno quasi 30 milioni di copie ed entreranno nella sfera delle band “grandi”.

E tra i grandi iniziano a giocare: nel 1990 Iggy Pop chiama Slash e Duff per partecipare alle session del disco “Brick By Brick”. Ne verranno fuori “Home”, “Butt Town”, “Pussy Power” e “My Baby Wants To Rock And Roll”. 

La carriera dei GNR proseguì fino all’album del 1993 “The Spaghetti Incident?”, controverso disco di cover con brani di The Damned, Uk Subs, New York Dolls, The Stooges, Dead Boys, Misfits, Johnny Thunders, Sex Pistols, Fear, Charles Manson, Soundgarden, T-Rex e Nazareth. Ovvero la cosa meno commerciale che potevano partorire, una sorta di autogol che destabilizzò anche il fan più ossessionato.

In “The Spaghetti Incident?” Duff canta quattro brani: “You Can’t Put Your Arms Around a Memory”, “New Rose”, “Attitude” e “Raw Power”.

Un paio di mesi prima dell’uscita di “The Spaghetti Incident?” pubblicò il suo primo disco solista “Believe In Me”, per festeggiare la sua uscita dall’alcolismo. Oltre ai suoi compagni al completo, nel disco troviamo anche Sebastian Bach, Lenny Kravitz, Jeff Beck, Rob Affuso e Dave Sabo. Durante le session del disco registrò anche “You Can’t Put Your Arms Around A Memory”, finita poi in “The Spaghetti Incident?” e le cover di “Bambi” di Prince e “Cracked Actor” di David Bowie che saranno usate come b-side del singolo “Believe In Me”.

Con i Guns N’Roses in pausa i membri iniziarono a disperdersi e a fare cose in proprio. Nel 1994 il chitarrista Gilby Clarke (che nel 1991 aveva sostituito Izzy Stradlin) pubblicò Pawn Shop Guitars dove troviamo Duff assieme a Frank Black dei Pixies nella cover dei Clash “Jail Guitar Doors”:

Dello stesso periodo è la collaborazione con Slash nei neonati Slash’s Snakepit dove è co-autore del brano “Beggars & Hangers-On”:

Nel 1995 forma i Neurotic Outsiders, con Steve Jones dei Sex Pistols, John Taylor dei Duran Duran e il suo compagno nei GNR Matt Sorum. Nella prima lineup era incluso anche Billy Idol. La band nacque come live band ma nel giro di qualche mese registrò un disco d’esordio omonimo, pubblicato nel 1996. Nel 1997 pubblicano l’EP “Angelina” esclusivamente per il mercato Giapponese.

Sempre esclusiva del mercato Giapponese è il disco del 1997 di Noburetu Maeda dei Tube che per il suo album solista “Hard Pressed” chiama nomi stellari come Billy Sheehan, Mike Porcaro, Zakk Wylde, Simon Phillips , Matt Sorum, John 5, Peter Frampton e, appunto, Duff McKagan.

Duff lo troviamo anche fra i lavori solista dell’ex GNR Izzy Stradlin, 117° (1998), River (2001), Concrete (2008) e Wave Of Heat (2010).

1997 – 2001. Il ritorno a Seattle

Il grunge “mainstream” nacque come risposta al proliferare di band hair metal ed è curioso come Duff sia protagonista di entrambi i generi. Prima dando il “la” con i Ten Minute Warning e poi vivendo il successo “degenerato e sessista” dei Guns N’Roses. Ironia della sorte Duff è una delle ultime persone ad aver parlato con Kurt Cobain prima di morire, avendo condiviso il viaggio in aereo verso Seattle da Los Angeles, il primo di Aprile del 1994.

Alla fine del polverone di entrambi i trend, Duff era ancora attivo e desideroso di suonare. Nel 1998 torna a Seattle e, convinto da Stone Gossard dei Pearl Jam, rimette in mano i Ten Minute Warning. Il cerchio, in qualche modo, si chiude. O, semplicemente, è l’inizio di una nuova fase.

La band avrà vita breve ma riuscirà a registrare un disco di 9 brani di hard rock grunge di altissima qualità, passato praticamente sotto silenzio pur essendo pubblicato da Sub Pop con tutti i crismi “grunge”: mixaggio di Jack Endino e foto di copertina di Charles Peterson, come se fossimo nel 1990. Nel disco vengono recuperati due brani dei The Fartz (“Is This The Way?” e “Buried”) e “Mezz” tratta dal disco “perduto” di Duff  “Beautiful Disease”. 

Duff si trovò nel mezzo delle trasformazioni discografiche di fine anni 90 con fusioni di major e conseguenti perdite di contratti. Geffen e Interscope si fusero e non si preoccuparono di rinnovare il contratto all’ex GNR che nel mentre aveva formato i Loaded e registrato l’album “Beautiful Disease” che, però, non vedrà mai luce. La band era inizialmente formata da Michael Barragan (Plexi), Dez Cadena (Black Flag) e Taz Bentley (The Reverend Hort Heat) ma a causa dei grattacapi con il disco e le etichette si sciolse nel 1999.

Per poter ascoltare (almeno dal vivo) questa prima incarnazione è necessario affidarsi al recupero del disco “Episode 1999: Live”, pubblicato nel 2008. 

Nel 2000 inizia a lavorare con Mark Lanegan e Geoff dei Green Apple Quick Step per formare una nuova band. Lanegan però abbandonò il progetto dopo poco per entrare nei Queens Of The Stone Age. Se possiamo solo sognare cosa sarebbe venuto fuori possiamo però ascoltare un paio di brani di Lanegan con McKagan, pur non provenienti dalle session del periodo. Il primo è tratto dalla compilation “Free West Memphis 3”  (2000) e si intitola “Untitled Lullaby”. La band è completata da Ben Shepherd dei Soundgarden, Mike Johnson dei Dinosaur Jr e Bill Reiflin dei Ministry.

Il secondo brano si intitola “Fix” ed è tratto da Field Songs, uscito su Sub Pop nel 2001. 

A questo punto Geoff convinse Duff a cantare i brani a cui stava lavorando e di riregistrare quelli “perduti” del disco “Beautiful Disease”. Chiamò il chitarrista dei Presidents Of The USA Dave Dederer e col produttore  Martin Feveyear si chiusero nello studio Jupited di Seattle: ne venne fuori l’album Dark Days, pubblicato nel 2001 con il nome Loaded.

Per supportare il disco i Loaded divennero una vera e propria band con l’innesto di Mike Squares e Jeff Rouses dei Alien Crime Syndicate per il tour americano e di Dave Kushner dei Wasted Youth e George Stuart Dahlquist dei Burning Witch (band del giro Southern Lord) per il tour Europeo.

A questo punto a Duff è chiaro che per tornare ai fasti degli anni a cavallo fra gli ’80 e ’90 avrebbe dovuto mettere in piedi una super band. I Loaded, per quanto ottimi, rimangono pur sempre il gruppo dell’ex bassista dei Guns N’Roses, ovvero una roba per fan terminali. 

Regala ancora due ospitate negli studi di Seattle (Presidents Of The USA e Burden Brothers) e se ne vola a Los Angeles dai vecchi compari. 

2002. Velvet Revolver

Anche Slash aveva avviato una carriera solista ma, esattamente come Duff, rimaneva sempre l’ex GNR. Eppure negli anni d’oro era considerato tra i chitarristi migliori in circolazione e, sicuramente, fra i più iconici di sempre. Ma il vento era cambiato e, dopo più di dieci anni da quei momenti di gloria, gli interessi del pubblico erano mutati e così la scena musicale. Nei primi anni 2000, ci fu un ritorno al rock classico e, dopo la sbornia crossover/numetal, formazioni storiche avrebbero riguadagnato piccole porzioni di pubblico perse per colpa dei trend precedenti. Ma non era ancora tempo di reunion per la band di “Appetite For Destruction”. 

Slash, Sorum e Duff si ritrovarono a Los Angeles per commemorare l’amico Randy Castillo, batterista di Ozzy Osbourne e Motley Crue morto di cancro nel 2002. L’amore verso certe sonorità era rimasto intatto e così il rispetto reciproco. Decisero quindi di ricominciare a jammare, come ai vecchi tempi. Per un paio di mesi nella squadra ci fu anche Izzy Stradlin, ma poi non se ne fece niente. Nel mentre provarono decine di cantanti, e altri rifiutarono a prescindere (Miles Kennedy, Mike Patton e Ian Astbury dei The Cult). Poi spuntò il nome di Scott Weiland. Non troppo entusiasta dei demo che la band gli fece sentire venne però conquistato dalle nuove composizioni e, con lo scioglimento nel 2003 degli Stone Temple Pilots, divenne il cantante ufficiale. La prima canzone che composero assieme fu “Set Me Free”, inclusa nella colonna sonora del film Hulk. La band si ribattezzò Velvet Revolver.

Nel 2004 pubblicarono “Contraband”, che fu accolto positivamente dalla critica e dal pubblico. In un certo senso continuavano il filone delle band mashup inaugurato con gli Audioslave un paio di anni prima. I non più giovani eroi del grunge provavano a reinventarsi e a conquistare il pubblico adolescenziale e i vecchi appassionati.

Nel 2006 Duff entrò temporaneamente negli Alice In Chains come secondo chitarrista. Partecipò al concerto tributo a Layne organizzato dalle Heart per VH1 e al tour di “reunion”.

La formula dei Velvet Revolver non si rivelò perfettamente funzionante e il secondo disco Libertad (2007) non fu un successo come il primo. Dopo il tour di supporto al disco, Weiland, che non era certo un cantante facile con cui avere a che fare, lasciò la band per ritornare negli Stone Temple Pilots.

Durante l’ultimo tour dei Velvet Revolver, Duff riprese a lavorare con i Loaded, spedendo i demo dei brani in mp3 ai musicisti delle band. Dopo aver firmato un contratto con la Century Media e cambiato nome in Duff McKagan’s Loaded la band pubblicò il disco “Sick” nel 2009.

Nel 2010 Duff entra nei Jane’s Addiction ma dura solo pochi mesi. Pur avendo aiutato la band a scrivere nuovo materiale non risulta adatto e viene mandato via. 

Lo stesso anno partecipa al brano “Watch This” con Dave Grohl per il disco solista di Slash.

E fa un’ospitata nel disco dei Manic Street Preachers “Postcards From a Young Man”:

Lo troviamo, infine, accreditato assieme ai suoi ex compari Velvet Revolver, nel brano di Macy Gray “Kissed It” dal disco “The Sellout”:

Dopo tutte queste ospitate trova il tempo di dedicarsi al disco dei Loaded, il terzo, intitolato “The Taking”. Prodotto a Seattle da Terry Date e pubblicato da Eagle. E’ il primo disco senza il batterista Geoff Reading sostituito da  Isaac Carpenter.

2010 – 2018. Il Ritorno nei Guns N’Roses e nuove collaborazioni a Seattle

Nel 2010 torna brevemente on stage nei riformati Guns N’Roses. Nel 2012 viene inserito nella Hall Of Fame come membro originale della band. Nel 2014 le apparizioni si fanno molto più frequenti fino al 2016 dove annuncia ufficialmente che farà parte della band nel tour “Not In This Lifetime”.

Nel 2011 partecipa al primo EP dei ††† , noti come Crosses, progetto di Chino Moreno dei Deftones, Shaun Lopez dei Far e Scott Chuck, nel brano This Is A Trick, che sarà incluso anche nel disco d’esordio del 2014.

Nel 2013 torna a collaborare con Mark Lanegan nel disco di cover “Imitations”. Duff lo troviamo ospite in quattro brani, al basso.

A Duff deve piacere fare la spola fra Los Angeles e Seattle dove negli ha costruito un ponte musicale non trascurabile. 

Un progetto che è passato inosservato è quello dei Walking Papers. Nati nel 2012 per volere del cantante Jeff Angell dei The Missionary Position e Barrett Martin degli Screaming Trees e dei Mad Season. Per la registrazione del disco vengono chiamati Duff e Benjamin Anderson dei The Missionary Position. L’album viene registrato in vari studi a Seattle e mixato da Jack Endino. Al mastering troviamo il nome di culto di Chris Hanzsek, fondatore della etichetta C/Z e del Reciprocal Studio. Un paio di assoli sono suonati da Mike McCready dei Pearl Jam. Nel 2018 hanno pubblicato il secondo “WP2” più o meno con gli stessi ingredienti. Una band assolutamente da recuperare.

I Mad Season furono un progetto nato negli anni 90 da un paio di personaggi che abbiamo appena nominato: Mike McCready e Barrett Martin. A loro si aggiungevano Layne Staley, Mark Lanegan e John Baker Saunders. Nel 2015 è stata organizzata una celebrazione di quel progetto, in ricordo di Saunders e Staley intitolato Sonic Evolution. In Sonic Evolution sono stati riproposti dal vivo brani dei Mad Season e dei Temple Of The Dog suonati con l’orchestra nella splendida location della Benaroya Hall. Duff per l’occasione ha impugnato il basso nei brani dei Mad Season.

McCready, Martin e McKagan si ritrovano nei Levee Walkers. I tre si sono “inseguiti” negli anni e finalmente hanno un progetto tutto loro. Nella band non c’è un cantante ufficiale: nelle prime due canzoni pubblicate come singolo troviamo Jaz Coleman dei Killing Joke, nelle successive Raquel Sofía e Ayron Jones. 

Il 23 Agosto 2015 i tre, con l’aggiunta di Mark Arm dei Mudhoney, suonano il tributo agli Stooges chiamato Raw Power dal tetto del Pike Place Market e registrato dalla radio KEXP.

Terminiamo prendendo l’ultimo volo (per ora) per Los Angeles.

Nel 2014 troviamo il nostro amato bassista nel disco di Sebastian Bach “Give ‘Em Hell”

Tra il 2015 e il 2016 è stato membro degli Hollywood Vampires super band formata da Alice Cooper e Johnny Depp.

Abbiamo, per ora, terminato il percorso di un grande musicista, coerente nelle scelte e con una visione rock a 360 gradi: pur non essendo un virtuoso il suo stile è riconoscibile fra mille.

E quanti hanno iniziato a suonare il basso sulle note di Don’t Cry? Io sono fra quelli.

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